Parrocchia San Luca ev. - Spazio cultura
Servire il quartiere nel Municipio 3: l’esperienza di due neo-elette

Con questa intervista doppia abbiamo voluto sondare l’entusiasmo, le motivazioni, i progetti di due neo-elette al consiglio del Municipio 3, anche per iniziare a conoscere meglio l’attività di questo importante organismo di partecipazione e di contatto con le realtà operanti nel territorio.
Nella nostra diocesi, la riconfigurazione dei decanati della città di Milano, che ricalcano ora più precisamente la geografia dei Municipi, è stata progettata anche per facilitare e incoraggiare una maggiore collaborazione tra parrocchie e Municipi. Proprio in occasione della sua recentissima visita pastorale alla parrocchia di San Luca l’Arcivescovo ha detto: «Questo tema mi sta molto a cuore ed è promettente». Ha ricordato a questo proposito che molti aspetti della pastorale parrocchiale sono realizzabili solo in un prospettiva più ampia, appunto decanale e cittadina, citando ad esempio i rapporti con le realtà della scuola, della sanità, dei giovani universitari, delle comunità cattoliche straniere, ed esprimendo l’auspicio dello sviluppo di nuove iniziative di collaborazione tra le parrocchie e i Municipi.
Dal sito del Comune di Milano (https://www.comune.milano.it/comune/palazzo-marino/municipi):

Lucia Marelli – 47 anni, lavora in un’azienda con responsabilità amministrative, sposata con due figli, neoeletta al Municipio 3 con Fratelli d‘Italia.

Camilla Polo – 22 anni, studentessa di giurisprudenza, neoeletta al Municipio 3 con il Partito Democratico.

1. Perchè hai deciso di candidarti?
Camilla – Tutto è partito dalla proposta di un mio compagno di liceo, in un momento della mia vita in cui sentivo il bisogno di impegnarmi socialmente ed essere più attiva nel quartiere. Da un sì a un caffè, dato quasi in maniera incosciente, sono entrata nel mondo della politica locale senza avere un’idea di quello che mi aspettava. Ero così presa dai miei sogni e ideali che non ci ho pensato molto: ho fatto un salto nel vuoto. Sentivo di dovermi impegnare e sentivo di avere l’appoggio delle persone della mia zona, orgogliose che una giovane si fosse messa in gioco… La campagna mi ha permesso di guardare il mio quartiere con occhi diversi e mi ha indirizzata di più verso il mondo della politica.
Lucia – Vivo nel nostro Municipio da quando ero bambina e lo adoro. Mi piace fare delle lunghe passeggiate fino al Parco Lambro oppure nordic walking nella piazza del Politecnico. I miei figli hanno frequentato la scuola Leonardo da Vinci, poi la Quintino di Vona, e Andrea il liceo Virgilio, praticando sport presso gli impianti sportivi della zona. Posso dire di conoscere molto bene il nostro Municipio e, purtroppo, negli ultimi anni l’ho visto peggiorare dal punto di vista del degrado, della sicurezza e della rassegnazione dei cittadini difronte allo status quo. Ho, quindi, deciso di candidarmi perché credo fortemente che, se si vuole cambiare qualcosa, occorra mettersi in gioco in prima persona. Il mio risultato elettorale è arrivato sinceramente un po’ inatteso, nonostante tanta speranza, tanta grinta e tanta passione: non avevo e non ho esperienza politica e non ero mai stata iscritta ad un partito. La mia è stata una campagna elettorale poco “social”, una campagna elettorale fra le persone che conosco e fra quelle che ho avuto il piacere di incontrare, girando i vari quartieri. Forse, devo individuare proprio in questo il motivo del mio risultato: i nostri cittadini, indipendentemente dallo schieramento politico, hanno votato me, la mia persona e il mio entusiasmo per migliorare il nostro Municipio.
2. Per quale motivo hai deciso di candidarti nella tua lista?
Lucia – Mi sono candidata in Fratelli d’Italia perché attualmente ritengo sia il partito che abbia più a cuore il futuro di Milano: una Milano moderna, internazionale, proseguendo nel progetto post-Expo. Una Milano di cui essere fieri, in cui essere sicuri nell’uscire di casa, una Milano attrattiva per le famiglie, per i giovani, per i turisti e l’economia. Una Milano attenta ai problemi dei suoi cittadini, alla loro salute e ai loro disagi sociali; una Milano che sappia conciliare i diversi modi di mobilità senza penalizzare nessuno.
Camilla – Il mio compagno di liceo non solo mi ha dato l’opportunità di entrare nel mondo della politica locale, ma mi ha anche introdotto alla frequentazione del circolo 02pd, dove ho incontrato persone che si sono prese cura e si sono affezionate alla mia storia e che molto mi hanno aiutato durante la campagna elettorale. Nel PD ho trovato persone che come me hanno voglia di spendersi per cercare di rispondere concretamente ai bisogni delle persone che abitano questa zona; persone che dedicano il loro tempo libero per occuparsi del bene pubblico e credono che si possa incidere e fare qualcosa di reale per la vita di tutti i giorni. Per rendere meglio l’idea, la prima cosa su cui ci siamo confrontati è stata la mancanza di cestini nelle nostre vie, via Teodosio, via Pacini, via Porpora…
3. Il servizio politico in Municipio è a tempo pieno, oppure hai un’altra attività di studio o di lavoro? In prospettiva pensi di dedicarti a tempo pieno all’impegno politico?
Camilla – Sono una studentessa di giurisprudenza, felicemente innamorata del diritto. Non ho certezze per il mio futuro lavorativo, ma sicuramente il mio sogno è quello di stare a contatto con le persone, di ascoltare e di aiutarle apportando il mio contributo tecnico-giuridico… nei miei sogni più arditi, qualche legge porterà il mio nome.
Lucia – L’impegno politico in Municipio riguarda la commissione in cui i consiglieri visionano i diversi progetti proposti prevalentemente dal Comune, ne implementano di nuovi e istituiscono anche tavoli di lavoro con le diverse realtà della zona: mi riferisco al tavolo sullo sport e a quello sulla non violenza.
Si tratta di un impegno di una decina di ore a settimana a cui ovviamente occorre aggiungere altrettanto tempo da dedicare alle varie richieste che giungono dai cittadini: segnalazioni di intervento per piccole manutenzioni stradali, per pulizia e sgombero, piuttosto che segnalazioni più importanti da portare all’attenzione del Consiglio.
Lavorando quasi part-time, riesco a gestire abbastanza bene il mio tempo in modo da dedicarmi con impegno e costanza ad entrambe le attività, senza però rischiare di trascurare la mia famiglia e la casa.
4. L’attività politica in Municipio presuppone una conoscenza dei problemi del quartiere. Hai fatto qualche esperienza di servizio o volontariato in questa zona?
Lucia – Come ho accennato prima, vivo quotidianamente nella nostra zona e conosco anche alcune realtà che operano nel sociale. Durante gli anni del liceo sono stata aiuto catechista nella Parrocchia di San Luca Evangelista e saltuariamente ho prestato servizio alla mensa delle suore di via Ponzio. Ormai da alcuni anni, durante le quattro settimane di oratorio estivo della Parrocchia del SS. Redentore mi rendo disponibile per il servizio di prima assistenza nell’infermeria. Durante l’anno scolastico, invece, seguo i bambini delle elementari al doposcuola della stessa parrocchia. Purtroppo quest’anno ho dovuto prendermi una pausa da quest’ultima attività di volontariato proprio per quantificare meglio l’impegno politico, ma da settembre ho intenzione di ricominciare.
Camilla – Per anni sono stata animatrice all’oratorio di Casoretto, la mia parrocchia, che tutt’oggi continuo a frequentare. Nel mio liceo ho preso parte all’organizzazione della Colletta alimentare per la Caritas Ambrosiana, e da circa tre anni ho iniziato un percorso di assistenza volontaria alle persone anziane, sole e bisognose di affetto.
5. Quali sono secondo te le 3 necessità più urgenti che il Municipio 3 deve affrontare nei prossimi anni?
Camilla – Per rispondere a questa domanda, mi piacerebbe fare una premessa che mi sta molto a cuore. In questi due mesi di attività, ho imparato che esiste una netta distinzione tra i problemi del Municipio e che cosa effettivamente un consigliere può fare per cercare di risolverli. Ed è importante ricordarlo perché se non tenessi presente questo, la mia risposta sarebbe completamente diversa. Quindi, considerando quanto detto, direi che uno dei problemi che il nostro Municipio deve affrontare è quello della carenza dei cestini. Infatti tale tema, pur sembrando banale, è molto sentito dagli abitanti di zona, perché questa carenza non solo ha un impatto ambientale negativo, ma determina anche un disservizio fondamentale che potrebbe essere evitato per semplificare la vita di tutti i giorni.
Poi, un’altra necessità di zona riguarda di sicuro la presenza di barriere architettoniche che creano una serie di disagi non indifferenti.
Ed infine, un’altra grande sfida da affrontare è quella relativa alla convivenza tra automobilisti, ciclisti e pedoni. Sappiamo tutti quanto la crisi climatica stia piegando il nostro mondo, e per questo anche il Municipio 3 dovrà affrontare dei cambiamenti graduali volti a rendere la zona il più verde possibile, ma tali novità dovranno tenere conto delle esigenze di tutti, senza lasciare nessuno indietro.
Lucia – Attualmente i problemi del nostro Municipio sono gli stessi degli altri Municipi e, quindi, di Milano in generale.
Già prima, ma mai come ora, alla luce degli 11 episodi di violenza sessuale accaduti in quella che avrebbe dovuto essere la notte più presidiata dell’anno, nella piazza più presidiata di Milano e fra le più presidiate d’Italia, e alla luce dei sempre più frequenti episodi di aggressioni nella nostra zona, il nostro Municipio ha bisogno di risposte concrete e immediate. Purtroppo, gli obiettivi attualmente proposti in Consiglio dall’attuale maggioranza come l’inclusione, l’integrazione, la riqualificazione e l’educazione al rispetto, pur essendo proposte da me condivise e in cui credo convintamente, non sono sufficienti ad arginare e contrastare il fenomeno sempre più in crescita.
Collegati a questi episodi di aggressioni, in alcuni casi ci sono gruppi di ragazzi (anche adolescenti) con alle spalle disagi sociali che si sono indubbiamente acuiti in questi due anni di pandemia. Ho preso molto a cuore questo malessere psicologico giovanile anche perché io e mio marito lo abbiamo notato proprio nei nostri figli, nei loro compagni ed amici. Per questo sono molto contenta che proprio nelle primissime sedute della commissione Politiche sociali e giovanili sia stata favorevolmente accolta la proposta di implementare uno sportello di supporto psicologico gratuito dedicato ai ragazzi.
Sarebbe poi interessante riuscire a conciliare un vero e proprio piano parcheggi integrato, sia con una mobilità alternativa alle automobili, sia con una riqualificazione green delle nostre strade. Una città più vivibile e più verde credo sia integrabile con la necessità di poter scegliere il mezzo di mobilità che più si adatta alle esigenze e necessità dei cittadini, senza che uno escluda automaticamente l’altro.
6. In quale settore specifico concentrerai la tua attività? Hai qualche progetto che ti proponi di realizzare, anche in base alle tue competenze?
Lucia – Un progetto che mi sta molto a cuore e che ho già abbozzato ai residenti riguarda una riqualificazione di piazza Aspromonte. È un luogo a cui sono molto legata perché ci sono cresciuta e ci sono cresciuti i miei figli, lì hanno conosciuto alcuni loro amici e compagni di classe. Mi piacerebbe ampliare le aree cani spostandole sul lato nord e migliorandone le dotazioni, vorrei anche ingrandire le aree per i giochi dei bambini e posizionare delle altalene per quelli portatori di disabilità, vorrei inserire un piccolo campetto da calcio e riqualificare il campo da basket, concedendone l’utilizzo gratuito alle società sportive per l’allenamento all’aperto dei loro bambini. Vedrei anche il posizionamento di tavolini per il gioco degli scacchi e delle carte: vorrei vedere la piazza più bella e più frequentata, proponendo anche attività nella fascia tardo pomeridiana-serale, così da tenerla vissuta da chi vuole trascorrere del tempo all’aria aperta in uno spazio verde, pulito e sicuro. Per maggiore sicurezza sarebbe ovviamente necessaria la chiusura notturna, come avviene in tutti i parchi e giardini del centro città e della zone vicine. In merito ad una maggiore sicurezza, proprio per rispondere nell’immediato alle richieste dei cittadini, ho proposto insieme ai consiglieri di minoranza il posizionamento di colonnine sos nelle piazze e nei luoghi più a rischio: purtroppo proprio nell’ultima seduta di consiglio questo piano è stato bocciato dalla maggioranza.
Camilla – Il mio ambito di azione all’interno del Municipio 3 riguarda le politiche sociali e giovanili. La mia ambizione sarebbe quella di ristrutturare l’attuale unico Centro di Aggregazione Giovanile (CAG) presente in zona e in futuro sogno anche l’apertura di un secondo CAG per differenziare meglio le attività sul territorio.
7. Secondo te quale può essere una forma di collaborazione tra le parrocchie e il Municipio?
Camilla – Secondo me una forma di collaborazione potrebbe essere quella di estendere il servizio di doposcuola e aiuto nei compiti, che già ora è presente in alcune parrocchie per i bambini di catechismo, ad una platea maggiore, avendo il Municipio 3 un’interlocuzione con le scuole della zona. Ad oggi, infatti, sono soprattutto bambini figli di persone straniere che usufruiscono di questo servizio, che invece, se fosse esteso sul territorio, non solo agevolerebbe le famiglie ma potrebbe essere anche motivo di integrazione sociale
Lucia – Le parrocchie svolgono un ruolo importantissimo e fondamentale per il nostro tessuto sociale, per questo ritengo sia utile il loro inserimento nella mappatura di tutte le attività di volontariato che operano nel nostro territorio, anche per dare un più ampio ventaglio di scelta e di fruibilità ai nostri cittadini. Mi riferisco al servizio di doposcuola che è fondamentale per molte famiglie del nostro Municipio che non possono permettersi un supporto a pagamento per i loro bambini.
Penso anche all’oratorio estivo che riesce a sopperire alla mancanza di posti per i bimbi delle elementari e medie nelle attività estive proposte dalle scuole in collaborazione con il Comune di Milano (oltre a coinvolgere tantissimi adolescenti che mettono a disposizione il proprio tempo e il proprio entusiasmo per intrattenere i bambini nell’arco dell’intera giornata per alcune settimane: i miei figli lo fanno da sempre e ne sono sempre entusiasti!).
Credo però che la collaborazione possa essere estesa anche ad altre esigenze della nostra comunità a cui le parrocchie già si prestano: aiuti per le famiglie e le persone in difficoltà, visita e compagnia agli anziani soli, attività per ragazzi e persone con disabilità.
8. Sei a conoscenza di qualche esperienza di collaborazione tra parrocchie e il nostro Municipio?
Lucia – Mi piacerebbe proprio si operasse in questa direzione: una più ampia e concreta collaborazione tra le parrocchie e il Municipio, che so essere molto attento e disponibile al sociale. In tal senso abbiamo proposto un sostegno economico alla parrocchia di San Giovanni in Laterano per l’acquisto di pacchi dono da distribuire in occasione del Natale, ed è stato accolto favorevolmente l’inserimento dei doposcuola degli oratori della nostra zona nell’elenco degli enti che potranno fare richiesta di un sostegno economico per svolgere le proprie attività.
Spero che queste e altre realtà parrocchiali si sentano incoraggiate a farsi conoscere per portare avanti meglio i loro progetti!
Camilla – Della stretta cooperazione tra parrocchie e Municipio 3 sono stata testimone in prima persona venendo in contatto con i referenti di alcune associazioni interne alla mia parrocchia. Il Municipio, infatti, ha collaborato in più occasioni con le parrocchie del territorio, sia dando il patrocinio in occasione di eventi culturali come cineforum, visite artistiche delle bellezze delle nostre chiese e concerti; sia sostenendo iniziative di attenzione sociale e di solidarietà come quelle volte alla raccolta di beni di prima necessità poi distribuiti alle famiglie in difficoltà del quartiere.
Molto interessante. Bravissimi!