Il Santuario che veglia sulla pandemia

Sembra collocato proprio lì a vegliare sulla pandemia e soprattutto su uomini e donne alle prese con il loro dramma, specie durante i primi mesi del Covid-19.
Perché siamo esattamente sopra Nembro, località divenuta tanto nota dall’inizio del 2020 che non serve nemmeno spiegare dove sia: il ‘cuore’, insomma, della pandemia bergamasca e italiana.

Qui: all’epicentro

Il Santuario della Madonna dello Zuccarello, situato sulla verdissima collina che domina il paese e tutta la pianura intorno, è sempre stato lì a vigilare sopra quello sfacelo.

Alcune notizie storiche

Qui vengo ogni tanto, da un po’ di anni, con alcuni amici e i loro bambini.
Ma devo ammettere che tornarci lo scorso settembre, per la prima volta dopo la prima fase della pandemia, mi aveva fatto un certo effetto. Era quasi come infilarsi volontariamente all’epicentro di una catastrofe.

Oggi procediamo abbastanza agili, nonostante il caldo e la salita che tira un poco, chiacchierando piacevolmente. È una facile passeggiata, dieci minuti soltanto dal parcheggio più in basso, e i più pigri possono salire in auto.
Il luogo è molto tranquillo; anche se ci sono un bar e strutture per il ritrovo, al sabato lo troviamo sempre quasi deserto.

Tutto intorno il verde è foltissimo – anche perché è giugno inoltrato – e si estende per una vasta area. Dal piccolo piazzale di fronte al Santuario si vedono, oltre il paese, altre colline rigogliose.
È un luogo di semplice e naturale bellezza.

Il panorama attorno al Santuario e la facciata della chiesa (*)

Dal di fuori la chiesa sembra quasi una casetta, se non fosse per quei tre archi davanti all’ingresso che delimitano il piccolo portico. Sul lato destro c’è persino un delizioso balcone al primo piano con una stupenda ringhiera in ferro battuto, un portoncino misterioso che non saprei dire dove conduca e gli affreschi che ornano il sottotetto.

Balcone sul lato destro della chiesa

Accade, alzando lo sguardo…

L’interno della chiesa è quasi interamente affrescato; mi ha sempre incantato soprattutto il soffitto dove non c’è nemmeno un centimetro che non sia decorato.

Ma la novità stavolta mi accade dopo la recita del Rosario: per la prima volta, alzando gli occhi, sono attirata dalle scritte dei cartigli dentro ai riquadri che prima d’ora non mi ero mai soffermata a leggere: mi accorgo che parlano tutte di Maria, con litanie del Rosario o altre espressioni rivolte a Lei, la Madre della Misericordia, a cui, appunto, è dedicata la chiesa.

Domus aurea, Vas honorabile, Turris davidica, Turris eburnea, Vas insigne devotionis, Foederis arca, Ianua coeli, Sedes sapientiae, Stella matutina…

Casa d’oro, Tabernacolo dell’eterna gloria, Torre di Davide, Torre d’avorio, Dimora tutta consacrata a Dio, Arca dell’alleanza, Porta del cielo, Sede della Sapienza, Stella del mattino…

Si potrebbe recitare buona parte delle Litanie Lauretane leggendole lì in alto.

Fons signatus – Ianua coeli

Litanie che io ricordo ancora quasi a memoria: le mie due zie paterne – che ora avrebbero esattamente l’età dei più recenti affreschi parietali (risalenti all’inizio del secolo scorso) – le recitavano solo in latino.
Da loro le ho sentite sempre così, per vent’anni.

Ma poi ci sono anche altre espressioni meno note e, dopo una facile ricerca presso il «professor Internet», scopro che sono prese dal Cantico dei Cantici, dal Siracide oppure dalla tradizione e anche queste si riferiscono o alludono a Maria.

Facta est scala coelestis – Sedes Sapientiae

Fons signatus, Hortus conclusus, Facta est scala coelestis, Civitas dei, Quasi oliva speciosa in campis,

Fontana sigillata, Giardino chiuso, E’ stata fatta scala del paradiso, Città di Dio, [Sono cresciuta] come un olivo che svetta maestoso nella pianura…
Civitas Dei

Il tutto là su quelle volte che mi sono sempre piaciute per i loro colori caldi, armonici, ordinati, discreti; decorate senza sfarzo, ma con precisione, da artisti-artigiani devoti e amanti delle opere ben fatte.

Ci parlano semplicemente di Maria rivolgendosi a Lei con gli appellativi più belli, con le caratteristiche che la contraddistinguono, così come ce le insegna la Sacra Scrittura, e rimandando per immagini alla Sua verginità.

Panoramica degli affreschi all’interno del Santuario (*)

«Mi Patrona»

Verso sera scendiamo dal Santuario a piedi, lentamente. È strano, mi trovo a pensare: la salita dovrebbe essere più lenta e faticosa della facile e veloce discesa; e invece oggi… che sta succedendo?
Allora mi viene in mente un canto che descrive proprio come il camminare verso la Madonna, anche se arduo, sia più ‘leggero’ che allontanarsene:

«Cuando de mi Patrona voy a la ermita
se me hace cuesta abajo la cuesta arriba;
y cuando bajo, se me hace cuesta arriba la cuesta abajo»
(**)

Quando salgo al piccolo santuario della mia Patrona, il sentiero in salita mi sembra una discesa;
ma quando vengo via, il sentiero in discesa mi sembra una salita.


Ripenso a quei cartigli negli affreschi: li avevo sempre guardati distrattamente, senza quasi notarli né leggerli; quindi senza capire.
Ora mi sono affezionata ancora di più allo Zuccarello, luogo di pace e di bellezza da cui dispiace andarsene.


Arriviamo al paese. È una bella serata e il luogo che ci ospita a cena non è meno bello e caratteristico.

A Nembro la pandemia che ora ci stiamo lasciando alle spalle ha colpito duramente. Ma qui sono riusciti ad affrontarla con grande operosità e generosità, facendone anche una occasione di rinascita. (***)


Sulla collina, all’interno dello Zuccarello, custodita da quei meravigliosi affreschi, mi Patrona sostiene quella rinascita, pronta ad intervenire non appena qualcuno Le si rivolge.

Che lo faccia salendo allegramente e giocando lungo la strada con i bambini, o guardandola dal basso, senza nemmeno la forza di camminare.


(*) Musica: Giovannni Pierluigi da Palestrina, Alma Redemptoris Mater
(**) Guarda il video del canto Cuando de mi Patrona
(***) Se ti interessa approfondire la ‘rinascita’ di Nembro durante il Covid, guarda il video «Without Fear – Nembro»
NB: il sito «GeniusVitae» è in Inglese ma questo e altri video sono in Italiano.

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