Parrocchia San Luca ev. - Spazio cultura
Una storia di accoglienza e di conoscenza reciproca: un ‘pezzo’ di Ucraina a san Luca
Subito dopo l’invasione militare dell’Ucraina avvenuta nel febbraio dello scorso anno, la Caritas Ambrosiana ha diffuso un appello in cui, oltre a indicazioni operative per rispondere all’emergenza, veniva richiesta alle parrocchie, agli istituti religiosi e ai privati cittadini, la disponibilità all’accoglienza di profughi.
Immediatamente il parroco don Attilio, dopo essersi confrontato con il vicario episcopale di Milano, ha proposto al Consiglio Pastorale di mettere a diposizione un appartamento al primo piano di via Jommelli 4. L’appartamento, opportunamente sistemato con qualche intervento, appariva sufficientemente dignitoso per accogliere in sicurezza e calore fino a due famiglie.
Le raccomandazioni del vicario erano di rimanere nei circuiti di accoglienza istituzionali e diocesani, ma in quei momenti concitati, nonostante Caritas Ambrosiana si interfacciasse di continuo con la Prefettura di Milano e le istituzioni civili, non c’erano ancora indicazioni precise e operative.
Per questo motivo appariva evidente che, oltre al sostegno umano fatto di accoglienza e di vicinanza, alla parrocchia era richiesto, almeno per i primi tempi, anche un sostegno economico dei profughi che sarebbero arrivati.
Il Consiglio Pastorale, il gruppo Caritas parrocchiale e il gruppo missionario hanno accolto con entusiasmo la proposta e si sono attivati per finalizzare il progetto di carità della Quaresima al sostegno dell’iniziativa di accoglienza dei profughi.
Alcuni volontari si sono adoperati per sistemare e rendere accogliente l’appartamento e la generosità dei parrocchiani di san Luca ha permesso la raccolta di una cifra considerevole (più di 10.000 euro).
Durante la Quaresima sono arrivati due nuclei famigliari da due zone diverse e ugualmente colpite dalla guerra: due giovani donne i cui mariti non avevano potuto espatriare (come tutti gli uomini maggiorenni), ciascuna accompagnata dai suoi figli, tutti minorenni.
Superando la complicazione della lingua (i profughi non capiscono l’italiano e raramente parlano l’inglese) i nostri volontari li hanno accolti con calore e li hanno supportati da subito nelle necessità quotidiane, fornendo continua assistenza e amorevole vicinanza nei momenti di sconforto e di disorientamento.
Col passare del tempo la Caritas ha proposto alla Parrocchia la predisposizione di una via di accoglienza più istituzionale attraverso l’associazione Farsi prossimo.
In questo modo è stato possibile definire un comodato d’uso gratuito per l’utilizzo dell’appartamento e anche l’accesso ai contributi pubblici.
Farsi prossimo ha anche messo a disposizione i suoi mediatori culturali, si è occupata – dove possibile – dell’inserimento dei bambini nelle scuole e di trovare una occupazione alle donne.
Le prime due famiglie che abbiamo accolto hanno poi scelto entrambe, in momenti successivi, di tornare nella loro patria, ma scrivono per farci sapere se stanno bene (in una situazione ancora così drammatica) e ancora ringraziano per l’ospitalità.
Al loro posto sono arrivati altri nuclei familiari – in totale se ne sono succeduti sei – e al momento ospitiamo tre coppie mamma e figlia:
Natalia con la figlia ventunenne studentessa di canto lirico, Olena con la figlia quasi trentenne che necessita di cure ospedaliere al san Raffaele, Alina con la figlia di 5 anni.
Le donne ucraine partecipano ai nostri pranzi comunitari e hanno seguito il Triduo Pasquale, e desiderano avere occasioni di contatto e amicizia con la nostra comunità.
Per questo a noi de Il Filo è venuta l’idea di organizzare un evento di approfondimento e di conoscenza reciproche, dove loro stesse fossero ‘protagoniste’ raccontandoci qualcosa del loro paese attraverso “Sapori, musica e parole”.
Domenica 14 maggio p.v. a pranzo avremo quindi l’opportunità di assaggiare alcuni piatti tipici preparati da loro con l’aiuto dei nostri cuochi, potremo ascoltare una selezione di canti e di brani delle letteratura ucraina, scelti con la finalità di immergerci nella tradizione di un popolo con così tanta storia e affascinanti tradizioni.
La locandina dell’evento di Domenica 14 maggio

L’iscrizione (entro mercoledì 10 maggio) è richiesta solo per il pranzo.
La partecipazione alla seconda parte dell’evento (ascolto di brani e musiche ucraine) è libera.

Laureata in ingegneria elettronica, lavora in una grande azienda italiana leader nel settore IT e si occupa di informatica bancaria. La passione per le relazioni umane l’ha vista impegnata da molti anni in tavoli di contrattazione e coinvolta in difesa dei diritti dei lavoratori in qualità di dirigente sindacale della Fim-Cisl.
Bellissima iniziativa ! La pace si costruisce anche con la reciproca conoscenza di chi è l’latro, della sua storia e delle sue tradizioni . E’ arricchirisi di umanità per ritornare ad essere più umani. Grazie di cuore.