Parrocchia San Luca ev. - Spazio cultura
Cosa abbiamo visto sul nostro cammino [# 7] Chi mi manca?
Michele è il primo dei miei sei nipoti. Alla sua Laurea, nel dicembre scorso, riceve in regalo vari accessori da viaggio: scarpe, bastoncini, sacco a pelo.
Da qualche tempo la sua idea, infatti, è di mettersi in cammino sulla via Francigena: circa novecento chilometri a piedi dal Piemonte fino a Roma.
È il momento di prendere un po’ di tempo per sé, visto che dopo la laurea la vita ha necessariamente una svolta decisiva. Tante volte capita di trovarsi in momenti salienti, e questo è forse uno tra i principali e determinanti.

La partenza è prevista verso fine gennaio: poco più di un mese di cammino stimato per raggiungere la meta e compiere gran parte del percorso da solo.
I pellegrini, infatti, specie in questa stagione, non sono molto numerosi.
Lo seguo con alcuni brevi messaggi durante tutto il cammino e la nonna, che talvolta lo chiama al cellulare, spesso mi dà qualche ulteriore aggiornamento.
La desolazione e la compagnia
L‘ultima domenica di febbraio Michele mi annuncia di essere felicemente arrivato a Roma.


Dopo un paio d‘ore dal primo scambio di notizie, ricevo da lui un altro Whatsapp:
«Grazie della compagnia che ci hai fatto con i messaggi! Non sono una roba scontata e questo cammino me lo ha fatto capire».
La cosa mi fa piacere, naturalmente, e un po‘ anche mi coglie di sorpresa. Gli ho sempre mandato messaggi semplicissimi e concisi, al limite del banale: «Ciao Miki dove sei oggi?», «tutto bene?», «saluti anche dalla nonna 😘», «dai che non ti manca molto!!». Insomma, contenuti un tantino scontati, utili per tenersi in contatto. Anche se indicano che a questo suo viaggio ci tenevo anche io: è un passo importante.
Ma non pensavo valessero tanto per lui…

Quando ci rivediamo, racconta a tutti e a lungo i dettagli seri e divertenti del pellegrinaggio.
A me invece è rimasto fisso in mente quel suo messaggio finale così grato, e sono incuriosita.
Scopro così come le tappe iniziali siano state per lui un momento particolarmente duro: un lungo tratto di sessanta chilometri da solo tra le risaie, praticamente in mezzo al nulla.
Solitudine, desolazione.


È allora che gli sorge la domanda:
«Ma chi mi manca?»
Questa diventa la traccia che lo accompagna alla meta.
Perché questo è il punto: scoprire chi ci manca. E non perderlo.
Accorgersi che chi ci manca può essere vicino ugualmente, pur nella lontananza, vuol dire non sentirsi più soli anche se si viaggia ‘in solitaria’.
Novecento chilometri per capire
Ora mi appare evidente la lieve compagnia che gli ho fatto con quella dozzina scarsa di messaggi banali… che, per lui, scontati non erano per niente.
A me pare di aver camminato per un piccolo tratto di strada al suo fianco; e a lui hanno fatto compagnia nella fatica e, talvolta, nella solitudine della strada.

Novecento chilometri valevano la pena per capire questa elementare ma importantissima cosa: quanto sia decisivo essere accompagnati. E da chi vogliamo esserlo.
Così si può ‘camminare e cantare’, come diceva un cartello che Michele ha incontrato sul percorso e il cui suggerimento ha subito messo in pratica!
E infine ringraziare. Per poche parole semplici via Whatsapp.

Tutto questo ha il sapore di una esperienza che rimane per la vita, e lui ne è assolutamente certo.
Gli auguro di riconoscere e poi tenersi strette le persone che veramente accompagnano, quelle che ‘ci mancano’. Così che la vita sia più lieve e lieta.
Grazie Michele! E il tuo grande viaggio ricomincia adesso.

Baby boomer, laureata in Lingue, lavora nell’ambito della gestione Risorse Umane. Amante della lettura ma soprattutto appassionata di musica: ha esperienze di canto corale e di accompagnamento strumentistico.
Ha fatto parte di vari gruppi di volontariato (attualmente presso la Casa Circondariale San Vittore), preferibilmente mettendo al servizio le proprie conoscenze musicali.
Ultimamente sta scoprendo il gusto per l’arte; e per la scrittura…
Non dobbiamo mai dimenticare di essere in cammino per andare oltre alla ns quotidianità e scoprire che ogni giorno è davvero nuovo se ci lasciamo guidare dalla meraviglia e da uno sguardo sempre nuovo.
Intenso e coinvolgente