Parrocchia San Luca ev. - Spazio cultura
Con un fuoco nuovo
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È un regalo di Emy, un’amica che ogni tanto mi invia audio o video particolarmente interessanti. Non ho tempo di ascoltare subito quello che mi ha mandato; perciò lo lascio parcheggiato per qualche giorno.
Poi una mattina, finalmente, decido che il mio viaggio al lavoro in bicicletta avrà come colonna sonora questo audio. Ed è un bell’inizio!

Scopro che tratta di un incontro rivolto ai catechisti tenuto a Bergamo da don Luigi Maria Epicoco, che conosco un po’ per aver già sentito un paio di suoi incontri, e che trovo brillante e stimolante.
Anche stavolta non resto delusa. La cosa che mi aggancia di più non è tanto la fluidità e la chiarezza del linguaggio. È piuttosto la capacità di svolgere un contenuto impegnativo e profondo in modo assolutamente accessibile, con parole concretissime, semplici e ricchezza di esempi che lo rendono veramente utile.
Ascoltandolo, niente ha sapore di ‘teoria catechistica’.
Don Luigi parla dei ragazzi proprio come avendoli davanti. Non è solo il catechista che ti parla, ma il padre e la madre, l’abbraccio all’altro e lo sguardo di misericordia e perdono che vorresti avere, la luminosità dell’esperienza, l’accoglienza che ti piacerebbe vivere.
Partire dall’esperienza!
Esperienza è la prima tra le tante parole non generiche che colgono nel segno.
Don Luigi traccia una strada gioiosa, certa e percorribile nella quale, prima di cercare di far imparare delle cose ad altri, ognuno impegna tutta la sua personale esperienza di Cristo, di amore, di contatto, di dialogo con il Signore, stando davanti al Signore.
La credibilità nostra come testimoni, infatti, è data dalla nostra esperienza.
Solo così la testimonianza che portiamo agli altri non fa parte di una categoria morale, ma è un comportamento esistenziale.
Allora le parole parlano da sole. Come – per me – parlano quelle di don Luigi.
In più, don Luigi ci incoraggia dicendoci che, quando ci coglie il dubbio se davvero stiamo facendo questa esperienza, il fatto stesso di domandarcelo è già una esperienza. Essere testimoni è anzitutto desiderare che questo incontro accada nella nostra vita.

Suscitare la sete
Entrando poi nel vivo, l’incontro propone un itinerario della testimonianza: cosa fanno veramente i catechisti, in quanto testimoni?
E qui arriva l’altra bella sorpresa: il testimone autentico non è quello che ti fa imparare le risposte, ma colui che è a servizio della domanda.
In un mondo che teme le domande, tu, come testimone, devi prima di tutto suscitare la sete!
E infatti Gesù stesso nel Vangelo è un uomo che, più che dare risposte, pone domande: «Che cerchi?», «Perché piangi?», «Mi ami tu?». Perché non ha paura dei nostri punti interrogativi.
Cose vere
Da qui si snoda il racconto di un modo di essere catechista incoraggiante, un itinerario affascinante e interessantissimo. Lo trovo molto concreto, particolarmente quando entra nei dettagli della testimonianza. Che è vera se è vivibile, verificabile.
Come quando l’altro, per quanto disastrato sia, capisce l’amore di Dio perché lo ritrova nel tuo amore.
Il percorso si articola poi in cinque semplicissime parole che costituiscono i pilastri della testimonianza; e che non vi vorrei rivelare perché bisogna proprio sentirle dalla viva voce di don Luigi.
Sarei quasi tentata di continuare a raccontarvi, ma preferisco lasciarvi il piacere di ascoltare, perché val la pena scoprire tanta ricchezza dalla viva voce del relatore.
Io lo risento per la seconda volta sulla strada del ritorno a casa; e poi ancora una terza e una quarta volta nei giorni successivi.
Che bello fare nostre queste parole e questa esperienza!
Che ci possa aiutare a vivere questo ministero – per citare don Luigi – «con un entusiasmo nuovo, con un fuoco nuovo».
ASCOLTA L’INCONTRO
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Baby boomer, laureata in Lingue, lavora nell’ambito della gestione Risorse Umane. Amante della lettura ma soprattutto appassionata di musica: ha esperienze di canto corale e di accompagnamento strumentistico.
Ha fatto parte di vari gruppi di volontariato (attualmente presso la Casa Circondariale San Vittore), preferibilmente mettendo al servizio le proprie conoscenze musicali.
Ultimamente sta scoprendo il gusto per l’arte; e per la scrittura…
Brava come sempre non noiosa e simpatica